L’angelo custode

L’angelo custode Il mio angelo custode è geloso, e invece non conosco la gelosia, pensa che la ho sempre gestita, dalla prima volta che son stato male per amore, sempre che fosse amore. Magari era passione, magari sentimento, magari sfida nei confronti di antagonisti, magari era chimica animale, magari era il distinguersi nel branco, magari…

Il Calice

Il Calice Lui le accarezzò i capelli, le dita scorrevano nel profilo morbido e profumato di quel taglio e di quel colore, e la sua bocca la baciava senza sosta, gustandone sapori e sensazioni, e spingendo la lingua in dentro e in fuori, aprendo e chiudendo gli occhi per riempire anche la vista di tanta…

Irrealtà virtuale

Irrealtà  virtuale Un ‘bip, subito dopo un leggero rumore di ventola, nel silenzio, un respiro costante, regolare, Daniela aveva appena acceso il suo computer portatile, lo schermo, lentamente, s’illumina e, sempre lentamente, appare il logo, colorato, la finestra si completa con i campi d’inserimento, rumore veloce di tasti, Login e Password sono brevi e il…

Lascio

Lascio E dentro quel contesto orizzontale la pace, dopo mille e mille giorni di tribolazioni, finalmente sono morto, è stato semplice, e mi sento sereno, un po’ come essere poco intelligente e non capire, felice. Cinquanta per trecentosessantacinque, o in mesi o in settimane, sono nato e ho fatto il compitino, la mia vita, senza…

La replica

La replica Arriva il calcio nelle palle e poi ci si rende conto, dopo aver detto di essere sempre se stesso, che quel se stesso cambia sempre e ad ogni situazione si modifica cresce o regredisce. Maledizione, quanto è volubile il genere umano, non c’è mai l’evoluzione che servirebbe, ma solo la volubilità, l’insicurezza, da…

Il pisello

Il pisello Ognuno guarda il proprio pisello, mica si preoccupa di quello degli altri, e anche se quello degli altri è diventata una pianta che regge oltre le nuvole la casa dei giganti, il proprio pisello, avvizzito, secco e mai innaffiato, dentro quel batuffolo annerito di cotone, è l’unico che conta. D’altro canto come si…

Il cinema muto

Il cinema muto La panchina era freddissima, la sua maglietta troppo sottile, ma l’umido era irresistibile, sembrava di respirare acqua, e quel freddo, per qualche minuto, la rinfrescò. Lo avrebbe rivisto, dopo tanto tempo, e ne era felice, lo aveva sempre considerato una brava persona, ed era in anticipo solo perché inaspettatamente aveva trovato subito…

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