La musica non la regalo.
No, non la regalo e non la regalerò mai.
Ascolto da sempre musica, fin da piccolino, e per fortuna ho iniziato con la musica classica, mio padre aveva e ascoltava tutto, e fino a quando abbiamo potuto ascoltarla insieme lo abbiamo sempre fatto. Dalla sua scomparsa ho evitato la musica classica, riprendendola solo in parte subito dopo il matrimonio grazie ad una collezione da edicola, quando ancora si frequentavano le edicole. Dai miei nove anni, orfano si di padre ma non di musica, usavo il giradischi e, anche se non la musica classica ho iniziato a fare girare alcuni LP che erano comunque in casa, ‘Romanzo di un ladro di cavalli’ era la colonna sonora del film omonimo, Youl Brynner in copertina, ora non si trova la quella colonna sonora in digitale ma solo il film in DVD, peccato. Ornella Vanoni, Mario Marenco e altri ottimi Lp, ma il più significativo per me fu ‘A Passion Play’, un opera dei Jethro Tull, che più avanti ho anche tradotto dall’inglese tanto mi piaceva, e mi piace tutt’ora, ve lo consiglio, ma è di quelli che vanno ‘assimilati’, per chi ha chiaro il concetto di assimilare determinata musica.
La musica non si regala. Ed io la musica classica la ho restituita a mio padre, non regalata.
In casa poi è passato di tutto, ben filtrato, i primi Pink Floyd, quelli che nessuno conosce, i Cream, i Dashiell Hedeyat, Frank Zappa, la svolta.
Frank Zappa è uno impossibile da regalare, alle donne non piace quasi mai e, di sicuro, viene difficile immaginarlo in momenti dolcissimi, eppure il suoi Bolero per me è quotato e si, ho usato anche l’originale di Ravel, ma c’è poco di dolce nel fare l’amore con quella musica.
Periodi, momenti, attimi, amori e disamori, donne e musica, chi di voi non ha mai regalato la sua musica, con una canzone il momento del primo bacio, o del primo sesso, qualcosa di dolce magari, non scrivo autori o musicisti, qua ognuno ha la propria scelta ed esperienza, quante canzoni non riuscite più ad ascoltare?
Quanta musica avete regalato?
Ognuno sa di se, io invece non la regalo, anzi, la ascolto e vinco quel momento di tristezza proprio con la consapevolezza che in quella musica c’è stato tanto bene, sicuramente tanto amore.
E vado avanti con quella e con l’altra musica.
L’altra che poi è sempre la stessa, la mia musica, oggi, ora, negli anni, ce ne sarà altra sempre nuova, e nemmeno quella regalerò mai, sono goloso della mia musica.
Poi c’è quella che non si può mai regalare, quella che non piace a nessuna, e non scrivo nessun’altro, a parte Frank Zappa che ho già inserito in questo girone.
Il mio percorso musicale è fatto di periodi, nemmeno a quei periodi regalo la mia musica, blocchi interi di generi e periodo particolari da non voler ricordare, annate e decenni, settimane semestri e anche solo pochi minuti. No, la musica deve continuare a suonare, sfornando la sua emozione e facendoci sentire il suo profumo, la musica ci può ricordare qualunque cosa, e mai e poi mai dobbiamo spegnerla.
La musica, tra l’altro, va ascoltata ad un volume alto, alto.
Il volume deve essere leggermente più alto del volume dei concerti.
Se siete di quelli che urlano: ‘Abbassa quel volume’ probabilmente avete ascoltato troppo Sanremo.
Cesare
17 Giugno 2022