Il
tempo in una goccia
Voglio
passare
il tempo in una goccia, acqua eravamo, polvere ritorneremo, non mi piace,
voglio restare acqua senza variare nel corso dell’esistenza, ma devo tener
conto del freddo, del caldo, del fuoco e del vento, facendo uno sforzo enorme
per restare nella goccia, ma la soddisfazione appaga ogni sforzo.
I suoni
nell’acqua
si propagano più velocemente, e questo mi permette di sapere un istante prima
le cose, e di poter urlare quell’istante prima quel che serve a tutti, ma tutti
chi? Se tutti saranno nella goccia non servirà. Allora cosa voglio? Il tempo
nella goccia lo voglio passare da solo o con tutti, posso iniziare a passarlo
da solo, e vedere come si sta, ma so già che starò bene, quindi dove è il
problema?
Non
voglio
passare
il tempo in una goccia con dei problemi, e combattere le intemperie, e sperare
che la goccia evapori, in quel caso cosa mi succederebbe? La goccia è il grembo
materno, lo so. La goccia è l’oceano che ci ha generati, la goccia è la casa
calda e accogliente, allestita in ogni particolare per darci l’apparente senso
del grembo materno, la goccia è l’amore stabile da cui si generano naturalmente
i frutti di se stessi, scelti accuratamente tra miliardi di esseri in altri
miliardi di gocce, due gocce diverse fanno nascere una sola goccia, perché essa
stessa sia acqua, la più limpida e cristallina possibile, quell’acqua che noi
vediamo sempre migliore della nostra, perché la miglior somma di due gocce.
Voglio
passare
il tempo in una goccia, e in quella goccia voglio te.
Cesare
5 Luglio 2017