Oggi è già domani

Oggi è già domani

Risalgo dal centro della terra, sto bene, ero nel nucleo,
un caldo asciutto e rassicurante, spesso ci si sente come uno spermatozoo.
Risalgo dal vulcano più basso, esco nell’oceano, nessuna fatica, solo un gran
sollievo nel vedere la luce del sole attraverso il mare, il mio viaggio
continua, dopo le ultime scoperte sono sollevato, era una grande
responsabilità, ma me la sono data da solo, volevo portare il peso del mondo
sulle spalle. Quando nessuno credeva più potesse esserci una possibilità di
sopravvivere al nostro destino, mi sono fatto avanti, dotti, saggi, e infine
governatori, scettici ma disperati perché, per la prima volta, sarebbero finiti
nel nulla anche loro, avere un potere immenso come il loro e non poterlo
esercitare su quegli eventi era frustrante, mi hanno dato carta bianca, ma solo
perché il mio tentativo era l’unica loro speranza.  Le cause, sempre le
stesse, ogni battaglia economica alimentava mercati di armi, di uomini, l’oro
e, peggio ancora, la moneta virtuale, comandavano su acqua, farina, vita e
morte, si scavalcavano diritti semplici come il solo pane a l’acqua, si
devastavano risorse nel nome del falso progresso, nascondendo al centro della
terra maleodoranti verità. La saturazione nel 2964 avrebbe fatto esplodere il
nucleare ormai sigillato, e impossibile da raffreddare, la genialità di quei
governi che credevano di poter tenere sotto scacco gli avversari solamente
chiudendo ogni accesso alle risorse nucleari sotto terra diventò l’inizio della
rovina, della vera e propria distruzione, chiavi segrete, criptate e criptate
più volte alla fine hanno reso gli accessi ai sistemi impossibili, e ognuno
respirava l’attesa amara di vivere sul proprio destino, inesorabilmente la
mancata gestione di quelle risorse e l’assenza di manutenzioni, avrebbero
finito per fare esplodere, a catena, qualunque ordigno. Le stime erano
terribili, mancavano pochi mesi, forse nemmeno un anno, l’allarme non fu
nemmeno dato, gli stessi ideatori di quel complesso e irreversibile processo si
suicidarono o morirono sotto tortura, la ricerca della loro verità, che non
esisteva, iniziò quel processo sociale distruttivo, che culminò con piccole
inutili guerre civili, stragi di responsabili e responsabilità si consumarono
nella più inutile e fangosa crisi di sempre. Io, piccolo, studiando la Sardegna
a fondo e in fondo, avevo trovato un canale, e avevo costruito un mezzo per
raggiungere indenne il centro della terra, sponsorizzato da alcuni sognatori,
ero riuscito nel silenzio a raggiungere più volte nucleo e centro esatto della
terra, ogni volta che risalivo i canali che utilizzavo sembravano tombini senza
maniglia, da sollevare con difficoltà, ma l’istinto di sopravvivenza aveva
fatto si che tutto dovesse essere previsto con il massimo della precisione, e
io volevo tornare in superficie per una figlia che è sempre stata la mia vita,
per amare, per essere amato, per una famiglia maledettamente travagliata e per
delle amicizie uniche come la tensione superficiale dei liquidi, io dovevo
tornare per vedere mare e sole, brina e vento, sale e verde, animali e uomini
soli, gente. Sarebbe tutto finito senza il mio mezzo, i potenti governatori del
nucleare, quasi tutti ormai, non chiesero nemmeno quanto, sono stato io a
dettare le condizioni, avrebbero dovuto convertire il nucleare in ospedali,
avrebbero dovuto usare il progresso per la fame nel mondo, avrebbero dovuto
eliminare le religioni, il denaro, il virtuale, l’elenco non finiva mai, erano
troppe le cose anche per loro, che si ritrovarono piccoli senza mai avere
immaginato di esserlo, la loro smodata potenza in confronto al danno che da
sempre avevano arrecato a tutto e tutti si ridimensionò con quell’elenco, ma
dissero tutti si, davanti a tutti, riuscii prima di intervenire a trasmettere a
tutti le loro dichiarazioni.

In sei mesi, con la mappa dei siti nucleari, sono
riuscito passando sotto il terreno, a disinnescare tutti gli ordigni, in ogni
angolo della terra, documentando tutto, i miei satelliti non potevano venire
oscurati, e in realtà nessuno dei potenti ci provò nemmeno.

E vissero tutti felici e contenti, doveva essere così,
come all’inizio del mondo, la coscienza collettiva cambiò rapidamente in pochi
mesi, evoluzioni ferme da millenni accelerarono e modificarono menti e DNA,
abitudini e pensieri, l’amore collettivo esplose perché, prima di morire, in
quel lungo istante durato quasi una generazione intera, a tutti si era
ripresentato il film della loro vita. E a nessuno era piaciuto.

Cesare

24 Aprile 2017

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